La linea difensiva di Gennaro Sangiuliano e le parole su Maria Rosaria Boccia. “Il panico”, la ferita e i possibili complici.
Emergono dettagli molto importanti in merito al caso Sangiuliano-Boccia. L’ex ministro della Cultura, infatti, è stato ascoltato dalla Procura e durante la sua deposizione di fronte al procuratore Francesco Lo Voi, l’aggiunto Giuseppe Cascini e il pm Giulia Guccione si è lasciato andare ad alcune affermazioni piuttosto forti sulla vicenda che lo ha visto coinvolto e lo ha portato alle dimissioni dall’incarico di Ministro.
Sangiuliano-Boccia: “Ero nel panico”
Sono molto importanti le parole che arrivano dall’ex ministro Sangiuliano a margine dell’incontro in Procura sul caso legato a Maria Rosaria Boccia. L’uomo ha sintetizzato la sua posizione con un: “Ero nel panico”. Sarebbe stata questa l’espressione utilizzata per riassumere la sua linea difensiva.
La vicenda è abbastanza chiara: le autorità dovranno chiarire quanto l’uomo sia finito effettivamente sotto ricatto, e quindi quanto le sue azioni siano state influenzate dalla Boccia nella sua azione istituzionale, dopo averle promesso il ruolo di consigliera ai grandi eventi del Mic. E soprattutto quanto ci sia di vero nelle allusioni della donna che avrebbero creato un clima insostenibile per la continuazione del suo incarico al governo.
Nel suo racconto, Sangiuliano ha sostenuto di esser stato sottoposto a una condizione di “grave turbamento psicologico” a causa delle presunte pressioni della donna, che sarebbero scattate dopo il dietrofront sulla sua nomina a Consigliera per i grandi eventi e dei frequenti litigi tra i due. Tale situazione sarebbe poi culminata dalla presunta aggressione della donna ai danni dell’attuale ex ministro.
I possibili complici
Al momento, sarà compito degli inquirenti passare al vaglio tutto il materiale fornito dai legali dell’ex ministro per capire se Sangiuliano sia stato ricattato o meno dalla donna nel periodo in cui si è svolta la relazione. Importante focus sui controlli sarà sui numerosi dispositivi elettronici – schede sim, telefoni, pc, tablet e i “famosi” occhiali con microcamera – sequestrati alla Boccia durante la perquisizione della sua casa a Pompei. Come riportato da Repubblica, poi, si dovrà accertare se la donna abbia avuto dei complici e, in questo senso, chi sarebbero.